La Provvisoria
Firenze Capitale raccontata dalla satira. A cura dell'Associazione A.R.C.O.
Mostra 09-11 Novembre 2015 - Orario 14.00-18.00 dal lunedì a venerdì. Palazzo Panciatichi - Primo piano. Via Cavour, 4 Firenze
Depliant - Articolo su La Nazione 8 novembre 2015
LA MOSTRA E' PROROGATA FINO AL 20 C.M.
La mostra, attraverso un percorso di 14 capitoli (integrati con due album e un video) racconta attraverso le immagini della satira del tempo, alcuni grandi eventi e problemi di Firenze e dell’Italia dal 1864 al 1870, con una puntatina al 1878: dalla “calata” dei buzzurri al problema degli affitti, dalle iniziali incomprensioni tra piemontesi e fiorentini all’abbraccio di Stenterello e Gianduia, dalla modernizzazione di Firenze alla crisi del suo Comune, dalla terza guerra d’indipendenza che “riportò” Venezia in Patria alla presa di Roma, dalla prima tangentopoli italiana alla vendetta di Maria Rattazzi nelle pagine di “Bicheville”.
Tutte le classi di ogni ordine e grado possono usufruire di mattina, gratuitamente, della visita guidata su prenotazione al n. 3382375373 e riceveranno in dono copia del filmato che riproduce tutte le immagini in mostra su cui ogni docente potrà costruire percorsi di approfondimento.
Firenze Capitale raccontata dalla satira.
Da Repubblica Firenze 07 novembre 2015 - Firenze capitale - Satira
"Firenze capitale, raccontata dalla satira" sarà in mostra a Palazzo Panciatichi ne "La Provvisoria", a cura dell'Associazione A. R. C. O (Associazione ricerca cultura orientamento). L'esposizione sarà inaugurata dal presidente del Consiglio Eugenio Giani alle 17. La mostra, che attraverso le immagini della satira del tempo racconta alcuni grandi eventi di Firenze e dell'Italia dal 1864 al 1870, è composta di un percorso di 14 capitoli integrati con due album e un video. Rimarrà visitabile in Palazzo Panciatichi fino al 16 novembre (dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 18).
Fonte: Toscana Consiglio Regionale - Comunicato n. 1018 del 9 novembre 2015: Satira, a Palazzo Panciatichi si inaugurata ‘La Provvisoria’
Firenze è capitale, la “tazza di veleno” è servita. S’è inaugurata questo pomeriggio a palazzo Panciatichi ‘La Provvisoria’, mostra su Firenze capitale raccontata dalla satira e terzo degli eventi della giornata in Consiglio dedicata al grande statista Bettino Ricasoli. Eugenio Giani, presidente del Consiglio e anche del Comitato per il 150° di Firenze capitale, ha invitato tutti a gustare la mostra “con ironia ma anche con orgoglio”. Firenze fu scelta capitale quando si pensava ad una scelta destinata a durare decenni, e dunque “non a caso; era una capitale di Stato di grande civiltà, ed aveva osato mandar via il proprio Granduca, che pur illuminato, intelligente, era comunque un austriaco. E noi volevamo la nazione italiana”. Dal presidente dell’assemblea toscana anche lo “stimolo” per affrontare una “sfida mancata” dal dopoguerra ad oggi: “Firenze aveva più bel museo del Risorgimento d’Italia, arricchito anche da tante donazioni di privati”. Fu sciolto perché era nei locali in Santa Maria Novella, dove dal 1920 si trasferì la scuola sottufficiali carabinieri, divenuta nel 1938 scuola sottufficiali d’Italia. Ebbene, ora che la nuova scuola dei marescialli è ormai collocata nella zona nord-ovest di Firenze, la speranza è che “in S. Maria Novella si trovi spazio per mettere ciò che è ancora nei magazzini”. Per far rivivere il più bel Museo del Risorgimento d’Italia. La mostra è promossa dall’Associazione A.R.C.O (Associazione ricerca, cultura e orientamento) e dal Comune di Scandicci, per il quale è intervenuto il presidente del Consiglio comunale, Daniele Lanini. Vera e propria anima de “La Provvisoria” Maria Tedesco (A.R.C.O), che insieme a Giuse Gasparini ha curato con “intelletto d’amore”, come ha ricordato Sandro Rogari, l’iniziativa che si inserisce nelle celebrazioni dei 150 anni di Firenze capitale. Da Tedesco la presentazione delle 14 capitoli nei quali è organizzata la mostra, “per rendere più agevole la lettura specie per scuole e studenti”. Caricature e vignette ripropongono le faccende della nuova capitale, dagli affanni del popolo minuto, strizzato dagli affitti e dalla vita sempre più cara, ai debiti (fino al fallimento) lasciati sulle spalle della città quando la capitale “provvisoria” cede il passo a Roma. Di quei cinque anni, durante i quali Firenze affrontò le modernizzazioni ritenute necessarie al rango di una capitale europea, rimasero cantieri ed enormi debiti, tanto che la più grande e colorata delle tavole in mostra – “Aurora nebbiosa” -, con il lunghissimo corteo che parte alla volta di Roma, è un’ottima sintesi di quel che il popolo pensava della compagine ministeriale e al tempo stesso della sorte che sarebbe toccata alla città (“benemerita e… dissestata”). In verità le tavole che si susseguono al primo piano di palazzo Panciatichi rimandano una satira spesso sfacciata e assolutamente godibile, destinata come era ai periodici illustrati. Ecco così la vicenda della vendita dei tabacchi, la “tangentopoli ottocentesca” come la chiama Tedesco, quando nel 1868 (l’anno anche dell’odiata tassa sul macinato), viene decisa la privatizzazione per dar fiato alle casse dello Stato. S’infiammò lo scandalo sollevato dal Gazzettino Rosa e poi ripreso da altri giornali sulla corruzione di alcuni deputati: “erano circolati ‘zuccherini’ che qualcuno insinuava essere giunti fino al Re”. Ci sono poi le questioni più di “salotto”, come il libro scritto dall’eccentrica francese Maria de Salms, moglie di Urbano Rattazzi, che con l’opera ‘Le Chemin du paradis’, ambientata in Germania, tratteggiava alcuni (brutti) caratteri dei fiorentini e le “meschinerie della società della capitale”, né mancavano ritratti di politici facilmente riconoscibili. Suo marito Urbano fu sfidato a duello, accettò un giurì d’onore e mandò la moglie a Parigi per qualche tempo, per riconciliarsi e salvare il suo governo. Su tutto il contributo di Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini - Nuova Antologia, di Luca Brogioni, direttore dell’Archivio storico del Comune di Firenze e di Sandro Rogari, presidente della Società Toscana per la storia del Risorgimento. Tutti ringraziati a più riprese da dallo stesso presidente Giani per essere motori e “custodi” di un giacimento impressionante di materiale culturale e anche di satira (e difatti esposto pure nella “Provvisoria”). A Ceccuti, che ha svolto la consulenza storica per la ricerca, si deve anche la ‘premessa’ in apertura della mostra. Una guida perfetta per entrare nel clima di Firenze capitale (1864-1871) attraverso le pagine dei periodici illustrati fiorentini (ma c’è anche un dovuto contributo ai delusi torinesi) e i principali passaggi storici, politici e istituzionali. La mostra rimarrà aperta e visitabile in palazzo Panciatichi fino al 16 novembre (via Cavour, 2, dalle 14 alle 18 dal lunedì al venerdì). (Cam) Fonte: Toscana Consiglio Regionale.